CAPOFILA: Antica Cantina Boido s.r.l.
PARTNER: Capetti elettronica s.r.l., Sinergo Soc. coop. Centro studi, Ricerche, Servizi
COSTO: 723.905,90€
CONTRIBUTO: 398.148,24€
DURATA: 24 MESI FINE
PROGETTO: OTTOBRE 2019
ABSTRACT: L'eccesso di uve Moscato piemontesi non può essere vinificato e venduto come Asti DOCG in quanto va oltre le quote definite dal disciplinare. Pertanto, tale quota è normalmente vinificata come Moscato Spumante e commercializzata come prodotto di provenienza locale, con tutti i vantaggi legati al fatto di essere un prodotto piemontese. Tuttavia, una larga fetta di questo mercato è aggredita da mosti di provenienza dall'area extra-DOCG piemontese (e in particolare dall’ estero) che vengono fermentati e venduti anch’essi come “Moscato Spumante”, andando chiaramente in conflitto con lo Spumante prodotto da uve locali, con scarso controllo della tracciabilità e della sicurezza.
Il presente progetto mira a sviluppare un protocollo di tracciabilità del Moscato Spumante mediante due approcci paralleli e complementari, di elevato interesse per i Partners partecipanti:
1. Il primo di essi consiste un approccio analitico-chemiometrico volto ad individuare un set di parametri legati alla filiera terreno-uva-mosto-vino. Su tale set di parametri sarà poi costruita una innovativa rete di sensori controllata da applicazione software, atta a monitorare un impianto pilota di vinificazione, anche grazie al supporto della PMI Innovativa Capetti Elettronica, atta a monitorare la provenienza dei mosti prima del processo di vinificazione (processo batch). In tale modo si prevede di raggiungere un soddisfacente livello di tracciabilità, e una adeguata prevenzione di anomalie e frodi.
2. Parallelamente al precedente approccio, si svilupperà una metodica più fine, basata sull’analisi dei microelementi (marcatori chimici) mediante tecniche analitiche altamente sofisticate e potenti come la Spettrometria di Massa con Plasma Induttivamente Accoppiato (ICP-MS) e la Spettroscopia Magnetica Nucleare (NMR), grazie al supporto dell’Ente di Ricerca UPO. Tale metodica consentirà di discriminare nel dettaglio eventuali casi dubbi e di offrire maggiore precisione nella tracciabilità, validando così i risultati del precedente approccio. La tecnologia oggetto del progetto TRAMO consentirà la migliore garanzia del vino Moscato, non tutelato da DOCG, anche per quanto riguarda la prevenzione e repressione di adulterazioni e frodi. Da non sottovalutare inoltre la connessione fra la presenza di elementi in piccole tracce - quali le terre rare - e l’analisi olfattiva e sensoriale del vino stesso, nonché la loro influenza sul metabolismo umano.
È evidente che tale approccio potrà essere applicato anche a prodotti diversi dal Moscato Spumante nel campo vitivinicolo, oltre che ad altri prodotti del comparto agroalimentare per i quali si riesca ad adottare un analogo approccio chemiometrico, nonché di ricerca dei microelementi (marcatori chimici) di filiera. Il progetto produrrà dunque un elevato know-how in settori trasversali quali ad esempio l’elaborazione di nuovi protocolli di analisi agroalimentare e la messa a punto di strumentazione a vario titolo dedicata (sensori, elettronica, software), il cui utilizzo può essere molto ampio.